
Agosto 2016.
E’ passato un anno ormai da quando ho realizzato queste foto.
Da qualche parte, non ricordo nemmeno più dove, avevo scovato un trafiletto che pubblicizzava il concorso fotografico FuoriFuoco Moak, indetto da Caffè Moak di Modica. Tema: racconta il caffè in tre scatti.
Non so dire se sia stata la mia atavica dipendenza alla caffeina o la voglia di iniziare finalmente a mettermi in gioco, io che di concorsi non ne avevo mai fatti in vita mia; sta di fatto che mi iscrissi senza pensarci più di tanto.
Con l’aiuto di tre cari ex colleghi realizzai gli scatti necessari e li inviai alla segreteria organizzativa. Mi sembravano belli, ben riusciti e rimasi in attesa dell’esito con la trepidazione della prima volta.
Quando dopo qualche settimana arrivò la notizia che ero tra i cinque finalisti e che ero invitata a Modica per la serata di premiazione durante la quale sarebbero stati nominati i primi tre classificati, il mio ego di fotografa vanesia schizzò alle stelle con la stessa rapidità con cui i miei neuroni si risvegliano dopo un caffè ristretto bevuto a digiuno. Iniziai letteralmente a camminare a due spanne da terra, tronfia come una gallina padovana, in attesa di arrivare a Modica e vedermi assegnare il meritato primo premio.
Ovviamente non vinsi né il primo, né il secondo né tantomeno il terzo premio.
Rimasi a bocca aperta per la delusione e non bastarono l’accoglienza stupenda degli organizzatori e l’atmosfera incantata di Modica a tirarmi su di morale. Il mio ego aveva subìto il giusto e dovuto ridimensionamento.
Ma una Miele non è una Miele se non è orgogliosa e capatosta e fu in quel momento che decisi di essere fotografa per davvero.
Grazie quindi ai giurati Renata Ferri, Cinzia Ferrara, Denis Curti, Tony Gentile e Marco Lentini perché senza di loro avrei continuato a crogiolarmi nell’assurda convinzione di sapere fotografare. Ho scoperto che non è così frequentando la Masterclass WSP, alla quale mi sono iscritta per porre rimedio alla mia ignoranza, lavorando gomito a gomito con fotografi seri e competenti, e non parlo solo di Paolo Marchetti, Fausto Podavini e Giovanni Cocco, ma di tutti gli amici che frequentano la Master insieme a me e dai quali ho imparato e continuo a imparare tantissimo.
La strada è appena iniziata, alcune cose probabilmente non riuscirò a farle ma, come dicevo prima, una Miele non è una Miele se non è capatosta. Da questo punto di vista, il primo premio non me lo toglie nessuno!
Buon caffè a tutti.
B
2 risposte a “3 scatti… d’orgoglio”
Sapevo che il Cizanum aveva perso una bella capatosta – peccato ! Auguri e complimenti come sempre. Ciao Bb
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Ciao Bruno, l’importante è che il Cizanum non abbia perso una fotografa. Un abbraccio e buona estate. B
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